Se c’è una tradizione ben radicata nei Pirenei che rimanda a tempi antichissimi, è la salita degli animali ai pascoli estivi tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. In quest’occasione le mandrie lasciano le valli o i prati che circondano le fattorie ai piedi delle montagne per raggiungere le distese d’erba montane, adorne dei colori verdeggianti della primavera.
Storicamente una salita “a piedi”, oggi a volte parzialmente in camion, in cui le vacche, dotate di campanelle e sonagli (esquire nella parlata locale), ritornano a questi vasti spazi naturali di libertà, tra le vette e il cielo. Una “migrazione” regionale, effettuata invariabilmente al ritmo delle stagioni, in cui gli uomini accompagnano gli animali. Una pratica che trova la sua logica economica nelle aziende agricole a conduzione famigliare di dimensioni modeste per valorizzare la crescita dell’erba in altitudine, un’alimentazione naturale e poco onerosa, e permettere alle praterie a valle di riprendersi e produrre fieno per l’inverno.
Da ovest a est, lungo tutta la catena dei Pirenei, sono così più di 30.000 le vacche Blonde d’Aquitaine che passano l’estate al pascolo, prendendo rifugio ad alte quote, e che si godono la flora profumata delle praterie montane, la quale conferisce alla carne di questi animali una finezza e un sapore molto particolari e specialmente apprezzati dagli amanti della buona tavola e gli intenditori.
La transumanza 2024 delle Blonde d’Aquitaine ha già avuto inizio: nell’attesa del reportage fotografico che pubblicheremo a fine stagione, condividiamo in anteprima alcune foto e vedute degli anni passati.